I principi della Gestalt – Principio del destino comune

I principi della Gestalt – Principio del destino comune
“Il tutto è diverso dalla somma delle singole parti”. Cit. Kurt Koffka (1886 – 1941)
Ricordando sempre questo assunto vediamo un altro dei fondamenti della corrente psicologica della Gestalt, fondatrice di buona parte della disciplina “educazione visiva”.
Per chi ha studiato o studia il graphic design ed il pattern design i 7 principi sono le basi per la comprensione, creazione e sviluppo di moltissimi elaborati, per primi i logotipi , impaginazione, visual e in generale tutti gli elementi che concorrono visivamente a creare una comunicazione integrata.
Ecco dunque il terzo (anche se non vi è un vero ordine prestabilito) principio della Gestalt denominato del “Del destino comune” detto anche della “buona curva”. Nella sua formulazione intuiamo sicuramente quello che vuole indicarci.
Vediamolo più in dettaglio.
Secondo il principio del destino comune, gli oggetti che tendono visivamente verso una direzione sono percepiti come un’unica unità, così come gli elementi con un movimento simile o uguale tra di loro e/o diverso da altri vengono raggruppati in un insieme comune.
Per questo “idealmente” se degli oggetti si trovano su “una stessa curva” li percepiamo come un’unica figurazione. Un esempio lampante sono gli stormi di aerei acrobatici dove le coreografie si basano su questo (e non solo) principio del destino comune.
Un esempio sono le tre silhouette di tre aerei visti dal basso, che vengono percepite come un gruppo di aerei che vola insieme nella stessa direzione.
Il principio del “destino comune” viene anche detto “della buona curva”:
Perché?
Perchè oltre alla “direzione” che percepiamo come “destinazione” la psicologia della Gestalt ci spiega che l’uomo per sua “natura” tenderà a scegliere ed a vedere in modo più veloce e chiaro curve e linee che richiamino appunto la natura stessa o siano ordinate ed a “non vedere” almeno nell’immediato, quelle che vengono considerate “innaturali” e non seguendo una “buona curva” appunto.
Quest’ultime saranno tendenzialmente “messe da parte” in un primo colpo d’occhio.
Come può questo principio essere utile nel Design?
Quando pensiamo a un progetto grafico o visivo che debba raggruppare più concetti o dare un senso di ordine ed al contempo di “comunità” o che debba trasmettere in modo chiaro e diretto un’ideale di movimento, ecco che questo principio ci aiuterà sicuramente nella nostra composizione e nella finalizzazione del progetto stesso.
Un esempio dell’utilizzo nel graphic design di questo principio molto famoso è il logo dell’Adidas: il principio del destino comune permette all’osservatore di percepire tre strisce bianche che, nella realtà, non esistono e rende l’idea del movimento indicando nel significante (la forma) il significato (il messaggio): brand sportivo.
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Nadia Nordera Creative Studio
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