I principi della Gestalt – Principio di Chiusura

I principi della Gestalt – Principio di Chiusura o Completamento

Il VI principio della corrente psicologica della Gestalt è forse uno dei piu facili ed intuitivi da spiegare, poiché si basa su una reazione naturale della nostra percezione che tutti gli uomini hanno.

Questo principio afferma che il nostro cervello tenderà sempre a percepire in modo “automatico” le forme chiuse come migliori anche se nella reltà non lo sono e le completerà con segni grafici o di riempimento che non esistono veramente.

In questo esempio non percepiamo quattro linee curve bensì un cerchio.

 

 

 

 

Uno degli esempi più famosi è il triangolo di Kanizsa, un’illusione ottica ideata nel 1955 dallo psicologo italiano Gaetano Kanizsa.

In questa figura possiamo distinguere chiaramente due triangoli equilateri anche se nessuno dei due è definito completamente e tre cerchi anch’ essi non completi.

 

 

 

 

 

Questo succede perché preferiamo le forme chiuse ma percepiamo anche la parte che in realtà è mancante, per cui il nostro cervello è portato a completare la forma in automatico, ricostruendo una forma in base alla memoria che abbiamo di quella forma specifica. Questa nostra caratteristica è stata ben utilizzata per creare “illusioni ottiche” da artisti e non solo!

Tutto questo è possibile anche grazie al precedente principio dell’esperienza passata

 

Un esempio storico

Un esempio che ha fatto scuola e storia dell’applicazione di questo principio della Gestalt è quello del logo WWF, dove noi percepiamo la forma completa del panda, pur non essendo realmente intero.

Percepiamo anche la parte che in realtà è mancante e quindi completiamo la forma.

Naturalmente se non avessimo saputo come fosse fatto un panda, non sarebbe stato possibile percepirlo.

 

E nel Graphic Design come si applica?

La naturale tendenza a chiudere forme aperte puo aiutarci a creare elaborati grafici come i visual molto dinamici dando un’idea di spazialità anche nella forma bidimensionale.

Un manifesto con un lettering scomposto e con forme “aperte” ci colpirà maggiormente attirando la nostra attenzione e contribuendo quindi ad uno degli scopi del graphic design: catturare l’utente e dare forza al brand ed al suo messaggio.

Un esempio di questo possibile effetto “sorpresa” sono i manifesti progettati da Tina Tauli e Bastian Mueller per la stazione Central Saint Martins nel 2013.

 

Nel prossimo articolo ti racconto l’ultimo principio da scoprire! 

Nadia Nordera Creative Studio

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